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Tariq, diciannove anni, braccia magre e capelli scarmigliati, abita in una casa bianca appena fuori dalla medina di Tangeri. Suo padre, Malik Zafar, è un imprenditore di mezza tacca con l'ambizione che il figlio segua le sue orme; della madre, Hanan, morta quando lui aveva appena nove anni, Tariq sa invece poco e nulla, se non che la donna aveva origini francesi. Per questo motivo, quando il ragazzo decide di tagliare la corda per sfuggire alle pressioni paterne, l'unica meta possibile sembra essere Parigi, la scintillante città dove Hanan è cresciuta e dove lui spera di scoprire qualcosa su di lei. L'americana Hannah, dopo aver trascorso un periodo in Africa, sbarca a Parigi con l'intenzione di concludere la sua tesi post-dottorato e condurre delle ricerche sulla condizione delle parigine durante l'Occupazione tedesca. Dieci anni sono trascorsi dal suo primo soggiorno nella capitale francese, ma l'eco di un grande amore, e della terribile delusione conseguita, ancora non smettono di tormentarla. Hannah e Tariq hanno poco in comune, ma entrambi sono alla ricerca di qualcosa di perduto: dei fantasmi di Parigi e, al contempo, dei loro personali fantasmi. Quando le loro strade si incroceranno, e soprattutto incroceranno quella della misteriosa Clémence, venticinquenne dalla carnagione scura e gli occhi neri, il passato tornerà a galla con prepotenza, travolgendo ogni cosa.